lunedì 4 marzo 2024

Lorenzo Spurio su "Il tempo della carestia", ultima opera poetica del pugliese Gianni Antonio Palumbo

La nuova opera poetica di Gianni Antonio Palumbo – docente universitario, apprezzato anche quale critico letterario – porta il titolo apparentemente emblematico de Il tempo della carestia. Di quale carestia stiamo parlando? In realtà la domanda basilare e propedeutica che bisognerebbe porsi è che cosa voglia intendere l’Autore con il termine “carestia”. Probabilmente – stiamo, comunque, nel campo dell’inferenza – l’utilizzo di questo termine è in forma analogica e personalizzata, forse addirittura ermetica o depistante. Vedremo nel corso di questa breve analisi quali di queste considerazioni possano sembrare più lontane dall’evidenza, dalla realtà, dalle intenzioni – più o meno palesate – del Nostro.

Un breve excursus dell’ampio e notevole percorso letterario dell’Autore è senz’altro utile a questa altezza, anche perché ci permette di comprendere meglio anche le numerosi fonti citate, le influenze, gli echi e le reminiscenze letterarie, i camei, le ricorrenze e le circostanze che hanno motivato la stesura di determinati testi.

Il poeta e promotore culturale pugliese Gianni Antonio Palumbo

Gianni Antonio Palumbo (Molfetta, BA, 1978) è attualmente docente di Filologia letteraria italiana e Metodologia della critica letteraria presso l’Università di Foggia. Quale critico letterario si è occupato prevalentemente della letteratura italiana del Rinascimento, dell’Ottocento e di quella contemporanea con vari saggi, studi e recensioni anche di volumi di autori contemporanei. Per la saggistica in volume ha pubblicato Vestali in un mondo senza sogni (SECOP, 2011) e La biblioteca di un grammatico (Cacucci, 2012), quest’ultimo sull’umanista Giuniano Maio e curato l’edizione delle Rime (Stilo, 2019) della poetessa lucana Isabella Morra. Sue poesie sono state tradotte in varie lingue e di lui hanno parlato, tra gli altri, in volumi e studi sulla letteratura pugliese, i docenti universitari e critici letterari Ettore Catalano e Daniele Maria Pegorari. Per la narrativa ha pubblicato il romanzo Non alla luna, non al vento di marzo (Schena, 2006) e la raccolta di racconti Il segreto di Chelidonia (SECOP, 2014); attivo anche in campo drammaturgico con la stesura di pièce teatrali, tra cui alcune totalmente inedite. Già redattore della storica rivista barese «La Vallisa», lo è ora delle riviste «Luce e Vita», «Quindici» e collaboratore di «Menabò».

Nella parte centrale della copertina appare un particolare di una tela dai colori ambrati che ritrae una donna, probabilmente immagine di una musa, che suona uno strumento a corde. L’immagine, dal chiaro ed elegante gusto preraffaelita, c’introduce in questo percorso poetico volutamente strutturato in vari itinerari interni, micro-sillogi dotate di un proprio titolo, con un numero di componimenti diversi e afferenti a sfere tematico-concettuali differenti che l’Autore ha inteso evidenziare proprio mediante questa sorta di “catalogazione per capitoli”. Palumbo ha deciso di pubblicare anche vari componimenti non nuovi, non inediti, già apparsi su riviste con le quali collabora o su altri libri (suoi o di terzi, prevalentemente in operazioni editoriali di tipo antologico).

Il tempo della carestia esordisce con “L’autoaprentesi apertura” (espressione che credo voglia richiamare un passo de L’origine dell’opera d’arte del filosofo Heidegger), si snoda nella sezione “Variazione di Selene” con liriche incentrate sul canto (e la ricerca, il colloquio) con la Luna – un tema ricorrente nella poesia di tutti i tempi – in cui la luna non è solo elemento di fascino ma motivo interloquitivo e meditativo (“La notte è nel respiro / la notte è forma dei nostri pensieri. / […] / Siamo notte notte notte”, 42). Immagine-emblema che ha la sua coda luminosa nella sezione successiva, “Non alla luna, non al vento di marzo” che contiene, tra le altre, liriche molto appassionate quali “Memory” e “Nostalgia”. Uno dei temi centrali è quello del ricordo richiamato in forma sottrattiva, vale a dire nella perplessità della memoria, nel timore dinanzi alla dimenticanza (“senza ricordi / sarei un’ombra”, 52). Ci sono due piccole sezioni del volume dedicate ad alcuni luoghi conosciuti e frequentati dal Nostro, con particolare alle città di Bari e Brindisi, e l’altra ai “Familiares”, componimenti che trovano nei rapporti di affetto e stima verso propri cari il motivo trainante per la relativa stesura. In “Lari e miti” il sostrato è interamente di tradizione classica, con rievocazioni, echi e comparazioni, attualizzazioni e considerazioni su personaggi mitologici e le loro particolarità tramandate da sempre. Troviamo affrontata anche la dimensione religiosa nella sezione “Canti spirituali”. Le sezioni conclusive sono “Trionfi” e “L’asfalto e la grazia”, un poemetto.

Per ritornare al dubbio iniziale sul modo in cui è possibile concepire il concetto di “carestia” che Palumbo ha voluto mettere in campo quale emblema del tempo che ha inteso descrivere e narrare in versi possiamo senz’altro porci delle domande. Non credo voglia alludere semplicemente a una mancanza d’alimentazione generalizzata, di fame sociale o, per lo meno, non da intendere come una fame concreta e oggettiva, da saziare con alimenti reali. L’Autore potrebbe riferirsi a una situazione di carestia – di penuria, di mancanza e sofferenza, di vulnerabilità – che è dettata da un impoverimento immateriale, di tipo etico, di sterilità sentimentale, di disattenzione all’altro. L’esergo, in un tono quasi apocalittico, può farci pensare a una sorta di minaccia d’imminente concretizzazione, di uno spauracchio dietro l’angolo e, dunque, il tempo della carestia potrebbe essere quello dell’SOS, della ricerca d’aiuto prima di sprofondare completamente nell’abisso, di addentrarsi senza appigli nel pieno della carestia. Carestia umana, emozionale, dei rapporti, delle intenzioni, intesa come una sospensione che ha dell’irreale ma che l’Autore richiama quale limite massimo che si appresta a essere valicato perigliosamente. È quel che sembra dirci il “Cantico del Controsamaritano” che apre l’intero libro in cui, con freddezza e noncuranza, si legge “Lasciai morire un uomo per ignavia” (9); “voltai la testa altrove” (10), “noi che assistemmo allo scempio dell’umano” (11) e che fa concludere l’io lirico in un moto di disapprovazione e d’implorante castigo: “dacci la vergogna della nostra indifferenza” (11). A questo atteggiamento dettato dalla morbosa impassibilità Palumbo contrappone la solidale compassione e la partecipazione emotiva come quando considera e parla delle addolorate “madri d’Argentina / che hanno smarrito i figli” (107) pur dinanzi all’evidenza della corruzione e della meschinità dei tempi che dominano in “questa nostra smarginata terra” (19).

 

 Lorenzo Spurio

Matera, 23/01/2024

lunedì 5 febbraio 2024

Lorenzo Spurio su "Tania di Malta", nuova opera poetica della poetessa Tania Di Malta

Recensione di Lorenzo Spurio

 La poetessa Tania Di Malta, dopo un volume antologico di cui molto si è parlato nel quale ha raccolto una serie di poeti realista-terminali dal titolo Il gommone forato. La poesia civile del Realismo Terminale (Puntoacapo, Pasturana, 2022)[1], ha pubblicato la silloge dal titolo tautologico Sono Di Malta per le edizioni Ensemble a luglio del 2023.

L’opera s’iscrive in un denso percorso letterario che segue i precedenti lavori Aquiloni sul mare nella notte (CTL, Livorno, 2017) e Addio ai girasoli (CTL, Livorno, 2018) ed è la naturale prosecuzione di una lunga e convinta adesione al Movimento del Realismo Terminale (il cui Manifesto venne redatto e siglato dal Maestro Guido Oldani nel 2010) al quale ha fatto parte dall’ottobre 2017 al settembre 2023.

La Di Malta collabora attivamente da anni tanto con Oldani (che apre il nuovo volume con una sua breve nota prefattiva) che con il professore Giuseppe Langella, già ordinario di Letteratura Italiana all’Università Cattolica di Milano, considerato uno dei maggiori “teorici” del Movimento.

Oldani osserva che i testi della Di Malta “scorrono negli spigoli dell’armonia, fra l’ossatura della poesia civile e l’umanitarietà del singolo rapporto esistenziale” (7-8). Stile, immagini, concetti prettamente realista-terminali, echi e linguismi particolari (compresi esterofilismi) si coniugano in un dettato lirico prevalentemente asciutto e in alcuni tratti ruvido, tendente più a depistare che a rivelare. Non mancano sguardi critici verso il reale circostante, mai disgiunti dalla compartecipazione robusta e cosciente ai fatti – più o meno piacevoli, anzi spesso drammatici quando non addirittura traumatici – della contemporaneità. “Questo mondo trita divora inghiotte / e alla cassa evade lo scontrino” (23).

La metafora rovesciata, che è cardine fondante della poetica dei realisti terminali, si concettualizza in una oggettivazione anche dell’immateriale, in un transfert (a volte spaventoso, altre volte riflesso di una distopia che s’avvicina) da organico a materia inerte. L’approccio è chiaramente polemico (nel senso autentico del termine, di “battagliero”) e tragicomico: anche l’identità dell’individuo, che dovrebbe essere peculiare e distintiva, può divenire indistinguibile e generico oggetto. Sono Di Malta – recita il titolo dell’opera – che è una sorta di gioco intelligente sull’omonimia e la polisemantica che proviene da un intendimento di questo tipo.  A ragione Langella etichetta l’Autrice (alla quale dedica un’impressiva poesia posizionata in apertura del volume) nei termini di “un bazooka, […] un lanciafiamme” (9) con l’aggiunta, pochi versi dopo, di una dichiarazione potente: “Ha fegato e cuore da guerriera” (9).

Due poesie, in apertura, sono poste “a specchio”, si tratta di “Flash”, in ricordo delle vittime di Hiroshima e Nagasaki dei tremendi attacchi nucleari del 1945 (“nel cielo s’aprì il sesto sigillo // […] // Lì dove l’erba mutò in cemento”, 11) e “Le colpe dei padri”, coda riflessiva e postuma dell’eccidio ormai storia lontana di cui indirettamente possiamo sentirci responsabili.

La poetessa Tania Di Malta

L’opera si snoda in cinque micro-sillogi interne, ciascuna dotata di una sua propria titolazione: “La piazza”, “Luna park”, “Il cono d’ombra”, “La Pandemia” e “Un secchio d’azzurro”. Si ritrovano nel volume alcuni testi precedentemente letti (e commentati) facenti parti del volume già citato Il gommone forato (2022) tra cui “Icaro.com” dedicata a Laurent Barthélémy, colui che nel 2020 “vol[le] fare di un carrello le [s]ue ali” (27), divenuto poi “bagaglio in aeroporto” (27), dedicata a colui che “part[ì] bimbo, arriv[ò] surgelato” (27). Nella sezione dedicata alla pandemia sono contenuti versi che tratteggiano quegli attimi dolorosi visti e vissuti direttamente dalla trincea ospedaliera, dove l’Autrice lavorava e lavora, impiegando un linguaggio rarefatto, denso di terminologie farmaceutiche, in una sospensione di respiro a tratti ottundente, ma c’è anche il ricordo dell’estrema solitudine del Pontefice in Piazza San Pietro in quelle ore tragiche dettate dal distanziamento e dalla paranoia collettiva.

Una boccata d’aria pulita e un vento sorgivo che annuncia una lieve rinascita dopo la sconvolgente esperienza sociale che ci ha divisi, impoveriti di cari e amici e forse responsabilizzato un po’ verso l’altro, sono contenuti nei pochi versi finali che appartengono alla sezione “Un secchio d’azzurro”: “Apri le cancellate della mente / infrangila la bolla d’aria e prova / la voluttà di un tuffo rovesciato / per esperimenti di felicità” (79). L’approdo di una nuova età non è semplice risultante consecutiva al procedimento complesso e affastellato dei fatti e degli accadimenti, ma necessita di resilienza, impegno e compromissione, d’intervento attivo e di spirito polemico, di rivendicazione onesta delle proprie idee, che è quella “voluttà di un tuffo rovesciato” di cui la Nostra ci parla.

 

 Lorenzo Spurio

 

 



[1] La mia recensione a quest’opera è stata pubblicata sulla rivista «Oblio», anno XII, n° 46, dicembre 2022, pp. 201-203.

mercoledì 8 novembre 2023

Doppio appuntamento a Interno 4: Zodiaco e Il Fiammetta Tour


Sabato 11 novembre alle ore 18.30 a Interno 4 in via della Lungara 44 a Roma “Sette incontri per parlare di Zodiaco” con Ines Farinelli. Nel primo incontro è possibile portare la carta del cielo o i dati per ricavare il tema natale (data, luogo e orario di nascita). Domenica 12 novembre alle ore 20.30 si replica con “2020: Solitudine e rinascita” con la presentazione del libro e del documentario “Il Fiammetta Tour” di Cinzia Neri Ravaglia. Interverranno Marcella Giunti e Mariella Castelli.

A Galleria Sempione la presentazione del libro di Gail Spilsbury


Domenica 12 novembre alle ore 17.30 a Galleria Sempione a Corso Sempione 8 a Roma la presentazione di “Natalie e Antonella” con l’autrice americana Gail Spilsbury, pubblicata in Italia da Fuorilinea nella collana Scandagli. Dialoga con l’autrice Franco I. Esposito-Soekardi, editore Fuorilinea con letture interpretate a cura di Writer Monkey con la partecipazione di Silvia Cozzi, Nicoletta Nicolai, Pier Paolo Buzzacconi, Pino Chisari.

venerdì 4 agosto 2023

XII Premio Nazionale di Poesia "L'arte in versi": come partecipare

BANDO DI PARTECIPAZIONE

   

Art. 1 – Requisiti

Si può partecipare al premio sia con opere edite che inedite. Qualora l’opera sia edita è necessario indicare nella scheda di partecipazione il riferimento bibliografico completo dell’opera dove è precedentemente apparsa (titolo opera, casa editrice, luogo e anno di pubblicazione).

 

Art. 2 – Minorenni

I minorenni partecipano a titolo gratuito. Per i concorrenti minorenni si richiede l'autorizzazione scritta da parte di tutti e due i genitori, o da chi ne detiene la responsabilità genitoriale.

 

Art. 3 – Sezioni

Il Premio è articolato in otto sezioni identificate dalle lettere dell’alfabeto. Il partecipante può prendere parte a una o più di esse.

 

SEZIONE A – POESIA IN ITALIANO

Si partecipa con un massimo di tre poesie in lingua italiana a tema libero in forma anonima che non devono superare i 40 versi ciascuna (senza conteggiare il titolo e gli spazi bianchi). Ciascuna poesia dovrà essere inserita in un file separato.

 

SEZIONE B – POESIA IN DIALETTO

Si partecipa con un massimo di tre poesie in dialetto a tema libero in forma anonima che non devono superare i 40 versi ciascuna (senza conteggiare il titolo e gli spazi bianchi). Si deve necessariamente indicare il riferimento al tipo di dialetto o alla zona nel quale è parlato e presentare, in allegato, la traduzione dell’opera in lingua italiana. Qualora la traduzione non sia stata eseguita dall’autore è necessario indicare il nome del traduttore. Ciascuna poesia dovrà essere inserita in un file separato.

 

SEZIONE C – POESIA RELIGIOSA

Si partecipa con un massimo di tre poesie a tema religioso in forma anonima che non devono superare i 40 versi ciascuna (senza conteggiare il titolo e gli spazi bianchi). Ciascuna poesia dovrà essere inserita in un file separato.

 

SEZIONE D – POESIA D’AMORE

Si partecipa con un massimo di tre poesie a tema amoroso – liberamente inteso – in forma anonima che non devono superare i 40 versi ciascuna (senza conteggiare il titolo e gli spazi bianchi). Ciascuna poesia dovrà essere inserita in un file separato.

 

SEZIONE E – LIBRO EDITO

Si partecipa con un solo libro di poesia in italiano pubblicato con una casa editrice. Il partecipante deve inviare unicamente la copia digitale del volume in formato PDF, sia dell’interno che della copertina.

 

SEZIONE F – HAIKU

Si partecipa con un massimo di tre haiku (5-7-5 sillabe) in lingua italiana in forma anonima. Ciascun haiku dovrà essere inserito in un file separato.

 

SEZIONE G – VIDEO POESIA

Si partecipa con una video poesia che dovrà essere inviata unicamente con una delle due modalità:

1) caricandola su YouTube e fornendo nella mail il link del video. In questo caso l’utente non deve apportare modifiche al video né cambi di URL per tutta la durata di svolgimento del premio, pena la squalifica;

2) allegando il video (soli formati contemplati: .avi, .mp4, .wmv) mediante WeTransfer.

Non dovranno essere mandati video nei quali siano impiegate canzoni, basi e altri materiali che siano tutelati/iscritti alla SIAE. Nella scheda di partecipazione l’Autore deve dichiarare di avere utilizzato per la produzione del video materiali propri o di dominio pubblico o, laddove siano opere di terzi, di aver ottenuto le necessarie liberatorie per l’utilizzo, sollevando Euterpe APS da qualsivoglia responsabilità.

 

SEZIONE H – CRITICA LETTERARIA

Si partecipa con una testo critico (v. specifica sotto) su un’opera poetica classica o contemporanea della letteratura italiana o straniera (comprensiva su autori esordienti) in forma anonima. L’opera potrà focalizzarsi sull’analisi di una singola poesia o di più testi, di una silloge, di un libro o più, o dell’intera produzione poetica di un dato autore. Afferiscono alla definizione di “testo critico” questi generi: recensione, saggio breve, analisi dell’opera, approfondimento, articolo, prefazione e postfazione. Tale testo non dovrà superare le 10.000 battute complessive (spazi compresi), senza conteggiare il titolo, le eventuali note a piè di pagina e la bibliografia (consigliata) con una tolleranza del 10% sul numero di battute. Nei soli casi della prefazione e della postfazione il testo dovrà riportare il nome dell’autore unitamente al titolo del libro, autore del medesimo, casa editrice e anno.

 

Art. 4 – Casi di esclusione

È fatto divieto di partecipare, pena l’esclusione, ai soci fondatori, ai soci onorari, ai Consiglieri (in carica o passati) di Euterpe APS e ai Presidenti di Giuria attivi o passati del presente premio. Saranno escluse tutte le opere che presentino elementi razzisti, xenofobi, denigratori, pornografici, blasfemi, di offesa alla morale e al senso civico, d’incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione di ciascun tipo o che fungano da proclami ideologici, partitici e politici.

 

Articolo 5 – Contributo di partecipazione

Per prendere parte al Premio è richiesto un contributo di € 15,00 a sezione a copertura delle spese organizzative. È possibile partecipare a più sezioni corrispondendo il relativo contributo.

Bollettino postale CC n°1032645697

Intestazione: Associazione Culturale Euterpe – Jesi

Causale: XII Premio di Poesia “L’arte in versi” – nome e cognome del partecipante

Bonifico – IBAN: IT31H0760102600001032645697 – BIC / SWIFT: BPPIITRRXXX

Intestazione: Associazione Culturale Euterpe – Jesi

Causale: XII Premio di Poesia “L’arte in versi” – nome e cognome del partecipante

Paypal – ass.culturale.euterpe@gmail.com

Intestazione: Associazione Culturale Euterpe – Jesi

Causale: XII Premio di Poesia “L’arte in versi” – nome e cognome del partecipante

 


Art. 6 – Scadenza e modalità d’invio

La scadenza d’invio dei materiali (opere, scheda d’iscrizione compilata e ricevuta del contributo versato) è fissata al 31 dicembre 2023. I materiali dovranno pervenire in forma digitale (per le opere singole esclusivamente in formato .doc / .docx; per i libri editi in formato .pdf) alla mail premiodipoesialarteinversi@gmail.com indicando come oggetto “XII Premio di Poesia “L’arte in versi”.

 

Art. 7 – Commissione di Giuria

La Commissione di Giuria, presieduta da Michela Zanarella, è composta da Stefano Baldinu, Fabia Binci, Lucia Cupertino, Valtero Curzi, Mario De Rosa, Graziella Enna, Zairo Ferrante, Rosa Elisa Giangoia, Fabio Grimaldi, Giuseppe Guidolin, Francesca Innocenzi, Antonio Maddamma, Simone Magli, Emanuele Marcuccio, Francesco Martillotto, Vincenzo Monfregola, Antonio Sacco, Rita Stanzione e Laura Vargiu.

 

Art. 8 – Premi

Per ciascuna sezione saranno assegnati premi da podio (1°, 2° e 3° premio) rappresentati da targa personalizzata, diploma e motivazione della Giuria e alcune menzioni d’onore rappresentate da targa/trofeo e diploma. Verranno altresì assegnati alcuni Premi Speciali: il Premio del Presidente di Giuria, il Premio della Critica, il “Trofeo Euterpe”, il Premio “Picus Poeticum” (assegnato alla migliore opera di un autore marchigiano), il Premio “Donne e Poesia” (donato dal Movimento Internazionale “Donne e Poesia” di Bari e assegnato alla migliore opera a tema la donna) e il Premio “Vittoriano Esposito” (donato dal Centro Culturale “Vittoriano Esposito” di Avezzano (AQ) e assegnato alla migliore opera di critica letteraria). Nel caso in cui non sarà pervenuta una quantità di testi numericamente congrua o qualitativamente significativa per una sezione, la Giuria, a sua unica discrezione, si riserva di non attribuire determinati premi.  Tutte le opere premiate verranno pubblicate nell’antologia del Premio, disponibile gratuitamente il giorno della premiazione. Fuori concorso verranno assegnati i Premi Speciali “Alla Memoria”, “Alla Cultura” e “Alla Carriera” a insigni poeti del nostro Paese. Non si accetteranno candidature in tal senso.

 

Art. 9 – Pubblicità, trasparenza e comunicazione

Per gli obblighi di pubblicità e trasparenza il presente bando di partecipazione, così come il verbale di Giuria, vengono pubblicati e diffusi sul sito ufficiale di Euterpe APS (www.associazioneeuterpe.com) e sulla relativa pagina Facebook. Qualsivoglia richiesta inerente al Premio dovrà essere presentata unicamente in forma scritta adoperando la mail: premiodipoesialarteinversi@gmail.com

 

Art. 10 – Premiazione

La cerimonia di premiazione si terrà nelle Marche in un fine settimana entro il mese di luglio 2024. I vincitori sono tenuti a presenziare alla cerimonia per ritirare il premio. Qualora non possano intervenire hanno facoltà di inviare un delegato. Non sarà possibile delegare membri della Giuria e familiari diretti degli stessi. Un delegato non potrà avere più di due deleghe da altrettanti autori vincitori assenti. Non verranno considerate le deleghe annunciate in via informale ma unicamente a mezzo mail. I premi non ritirati personalmente né per delega potranno essere spediti a domicilio (sul solo territorio nazionale) mediante Corriere TNT/Fedex, previo pagamento delle relative spese di spedizione a carico dell’interessato. In nessuna maniera si spedirà in contrassegno.

 

Art. 11 – Privacy

Ai sensi del D.Lgs 196/2003 e del Regolamento Generale sulla protezione dei dati personali n°2016/679 (GDPR) il partecipante acconsente al trattamento, diffusione e utilizzazione dei dati personali da parte di Euterpe APS che li utilizzerà per i fini inerenti al concorso in oggetto e per iniziative culturali e letterarie analoghe organizzate dalla stessa.

 

Lorenzo Spurio - Presidente del Premio

Michela Zanarella - Presidente di Giuria

Stefano Vignaroli - Presidente Euterpe APS

                             


mercoledì 17 maggio 2023

Le farfalle voleranno sulle tele e nelle poesie


Domenica 21 maggio alle ore 17.30 a Interno 4 in via della Lungara 44 a Roma l’evento “Le farfalle voleranno sulle tele e nelle poesie” di Mario Pino Toscano.  Musiche di Gianluca Toscano. Interverranno: Mario Pino Toscano con i poeti Alessandro Ristori, Abner Tomas Viera Quezada, Nuccio Castellino, Rosario Napoli, Giacomo Adinolfi, Aleandro Fusco, Angela Donatelli, Elisabetta Biondi Della Sdriscia, Erminia De Paola, Francesca Liani, Anna Lisa Bel, Gabriella Giuliani, Maria Poerio, Patrizia Palombi, Maria Flavia Del Curatolo, Alessandra De Micheli, Anna Luce Buffone, Elisabetta Petrolati, Anna Avelli, Maria Teresa Stella. Ospiti: Angelo Blasetti, poeta, Andrea D’Onofrio, imitatore, Carmen della Rocca, attrice, Mario Focardi, attore, Sacha Proietti, fotografo, Gaspare Maniscalco, maestro di violino, Eleonora Aleascio, direttrice della Casa delle Farfalle, Roma.

A Interno 4 la presentazione dei libro di Giusy Masi


Sabato 20 maggio alle ore 19.30 a Interno 4 in via della Lungara 44 a Roma la presentazione dei libri “Ho salvato mia madre” e “Dall’inferno al paradiso” di Giusy Masi. Interverranno: Maria Eleonora Ummarino, psicologa clinica, relatrice, Renata Tacus, scrittrice, relatrice, Giulia Petrangeli, psicologa perinatale e dello sviluppo, Giusy Masi, scrittrice. Presenta Chiara Pavoni.