sabato 18 agosto 2012

Labirinti costruiti, la nuova raccolta poetica di Irene Sparagna


Il labirinto ci riporta alla mitologia greca, al labirinto di Cnosso, fatto costruire dal Re Minosse per rinchiudere il Minotauro. I labinti costruiti" di Irene Sparagna hanno però un valore attuale, moderno, sociale. L'autrice è tra gli artisti del Labirintismo, movimento artistico-letterario d'avanguardia, ideato e fondato dal professor Massimiliano Badiali.
“ Tutto è labirintico, a partire dal corpo umano, con le circonvoluzioni del cervello e le anse intestinali, col groviglio delle vene e delle arterie e la rete del sistema nervoso". Questa è la definizione che Patrick Conty, studioso di etnologia, dà a questa corrente di pensiero.
Il Labirintismo è un modo di concepire la vita attraverso l'arte. La vita porta l'essere umano a chiudersi, isolarsi e a cercare una via d'uscita dal sistema precario che opprime.
Per Irene Sparagna la Poesia è la chiave della libertà assoluta,  dove non esistono limiti e costrizioni."Ero altrove/inerpicata stentorea/dispute di riflessioni/acidità di strade".
Il verso della Sparagna si presenta breve, incisivo, è un caleidoscopio del senso.
Il ritmo si spezza e si ricompone caricando di energia il lessico e la sua funzione.
Attenta e precisa nella scelta delle parole, l'autrice si affida a quella sensibilità che le appartiene e nell'essenzialità realizza una scrittura fatta di slanci e di silenzi. La poesia assume un ruolo di rigenerazione interiore, è la conquista di un equilibrio.
"Ho vene ingorgate/di un destino trasalente/fervore ignudo/di innestata vita.
La Sparagna sviluppa una poetica impegnata, dalle continue limature di sintassi;nella costruzione dei versi c'è la consapevolezza di reagire alla realtà con un insorgere creativo.
Gli elementi della natura, del cosmo, conducono ad una dimensione che aggiunge concretezza e stabilità al quotidiano esistere. L'immergersi nella poetica dell'autrice significa accogliere percezioni nuove, aggregarsi a quell'intimo pulsare che è metafora del vivere.

Michela Zanarella

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